La storia di miss oh (La cioccolataia che inventò lo stupore)
In un tempo molto molto lontano c'era un posto che ora verrebbe
considerato completamente fuori dal mondo dove seguire la moda del
momento non voleva dire possedere l'ultimo
modello di cellulare ma semplicemente stare assieme.
si trovavano tutti nella grande piazza del centro... i piccoli giocavano
con la palla... i grandi invece si raccontavano la loro vita in diretta
senza averla già da qualche altra parte letta... e
prima di tornare a casa c'era un tappa obbligata.
la bottega di miss oh.
la cioccolataia del paese... i bambini spingevano lì i genitori quasi a
forza perché sapevano che per loro c'era sempre una sorpresa
pronta... entravano, c
hiudevano gli occhi e si ritrovavano tra le mani cioccolatini di ogni
forma... albero, fiore e pure nuvola gonfia di pioggia... la fantasia
di miss oh era sconfinata... quindi dicevano in coro."grazie nonna".
e lei faceva finta di arrabbiarsi rispondendo.
"beh mica sono così vecchia!!"
...e nel loro sorriso c'era la sua ricompensa...
Poi quando anche l'ultimo bimbo usciva dalla porta lei contenta ma
esausta si sedeva davanti a una finestra e lasciava entrare un'
abitudinaria brezza di tristezza... per quel
figlio tanto voluto ma non ancora arrivato...
ci provavano da anni lei e il marito,
un uomo di pochissime parole ma buono come il
pane ma niente, quasi fosse una maledizione.
quasi non fosse destino poter dare il nome che avevano già scelto in
onore a quel piccolo che se n'era andato troppo
presto alla più grande di tutte le gioie del mondo...
ma lei mai si diede per vinta... sapeva che dietro a ogni sogno che si
realizza c'è sempre una persona che dopo
averle provate tutte ancora non molla. .
e ogni notte prima di andare a dormire quando il silenzio dei suoi
pensieri copriva il rumore dei suoi desideri prendeva la mano del
marito se la portava sul cuore e chiedeva un dono a chi abitava lassù
nel giardino di nuvole dove dorme il sole ...ma più passava il tempo
più sembrava che nessuno la volesse ascoltare... e la speranza
lentamente sfumavana nella
rassegnazione... finchè una mattina si svegliò cambiata...
stranita...
non le servì nessuna certezza .
lo sapeva e basta... aveva addosso quella strana sensazione
di abbondante felicità che può capire solo una mamma... ...
si alzò di fretta,
scrisse quel famoso nome su un pezzo di carta poi ritagliò ogni
singola lettera e le chiuse dentro un pezzo di cioccolato che per
l'occasione modellò come se fosse una pancia un po' arrotondata...
mise tutto vicino a suo marito che
ancora dormiva ignaro della bella notizia...
quando si svegliò trovò lei che se ne stava zitta zitta e
vicino a lui questa forma di cioccolato strana... sembrava un uovo ...
lui la guardò e lei gli prese la mano
e se la portò come sempre sul cuore... ...
lui non capiva... scosse un po' quello strano uovo per vedere se era
pieno e sentì che all'interno c'era qualcosa... lo apri in due e trovò
dentro dei piccoli foglietti... continuava a non capire... lei allora con
la sua mano toccò il suo cuore... lui si
mise a giocare con le lettere finchè E.
M... A... N... U...
E...
non finì nemmeno quello che aveva iniziato a dire...
ad un tratto capì...
e guardandola dritto negli occhi aggiunse solo... un oh... un oh che
sapeva di gioia, di soddisfazione,
di lacrime dolci che sciolsero tutte le paure e di quel brivido unico
che solo un padre può capire... lei gli prese la mano
e gli fece accarezzare il frutto del loro amore...
9 mesi dopo nacque Emanuele...
e da allora un po' di lui rinasce ogni volta che un bambino esclama
un oh di stupore quando apre l'uovo e
grazie a una piccola sorpresa impara a sognare...
oppure quando un adulto montandola e
rimontandola si ricorda di saperlo ancora fare..."
considerato completamente fuori dal mondo dove seguire la moda del
momento non voleva dire possedere l'ultimo
modello di cellulare ma semplicemente stare assieme.
si trovavano tutti nella grande piazza del centro... i piccoli giocavano
con la palla... i grandi invece si raccontavano la loro vita in diretta
senza averla già da qualche altra parte letta... e
prima di tornare a casa c'era un tappa obbligata.
la bottega di miss oh.
la cioccolataia del paese... i bambini spingevano lì i genitori quasi a
forza perché sapevano che per loro c'era sempre una sorpresa
pronta... entravano, c
hiudevano gli occhi e si ritrovavano tra le mani cioccolatini di ogni
forma... albero, fiore e pure nuvola gonfia di pioggia... la fantasia
di miss oh era sconfinata... quindi dicevano in coro."grazie nonna".
e lei faceva finta di arrabbiarsi rispondendo.
"beh mica sono così vecchia!!"
...e nel loro sorriso c'era la sua ricompensa...
Poi quando anche l'ultimo bimbo usciva dalla porta lei contenta ma
esausta si sedeva davanti a una finestra e lasciava entrare un'
abitudinaria brezza di tristezza... per quel
figlio tanto voluto ma non ancora arrivato...
ci provavano da anni lei e il marito,
un uomo di pochissime parole ma buono come il
pane ma niente, quasi fosse una maledizione.
quasi non fosse destino poter dare il nome che avevano già scelto in
onore a quel piccolo che se n'era andato troppo
presto alla più grande di tutte le gioie del mondo...
ma lei mai si diede per vinta... sapeva che dietro a ogni sogno che si
realizza c'è sempre una persona che dopo
averle provate tutte ancora non molla. .
e ogni notte prima di andare a dormire quando il silenzio dei suoi
pensieri copriva il rumore dei suoi desideri prendeva la mano del
marito se la portava sul cuore e chiedeva un dono a chi abitava lassù
nel giardino di nuvole dove dorme il sole ...ma più passava il tempo
più sembrava che nessuno la volesse ascoltare... e la speranza
lentamente sfumavana nella
rassegnazione... finchè una mattina si svegliò cambiata...
stranita...
non le servì nessuna certezza .
lo sapeva e basta... aveva addosso quella strana sensazione
di abbondante felicità che può capire solo una mamma... ...
si alzò di fretta,
scrisse quel famoso nome su un pezzo di carta poi ritagliò ogni
singola lettera e le chiuse dentro un pezzo di cioccolato che per
l'occasione modellò come se fosse una pancia un po' arrotondata...
mise tutto vicino a suo marito che
ancora dormiva ignaro della bella notizia...
quando si svegliò trovò lei che se ne stava zitta zitta e
vicino a lui questa forma di cioccolato strana... sembrava un uovo ...
lui la guardò e lei gli prese la mano
e se la portò come sempre sul cuore... ...
lui non capiva... scosse un po' quello strano uovo per vedere se era
pieno e sentì che all'interno c'era qualcosa... lo apri in due e trovò
dentro dei piccoli foglietti... continuava a non capire... lei allora con
la sua mano toccò il suo cuore... lui si
mise a giocare con le lettere finchè E.
M... A... N... U...
E...
non finì nemmeno quello che aveva iniziato a dire...
ad un tratto capì...
e guardandola dritto negli occhi aggiunse solo... un oh... un oh che
sapeva di gioia, di soddisfazione,
di lacrime dolci che sciolsero tutte le paure e di quel brivido unico
che solo un padre può capire... lei gli prese la mano
e gli fece accarezzare il frutto del loro amore...
9 mesi dopo nacque Emanuele...
e da allora un po' di lui rinasce ogni volta che un bambino esclama
un oh di stupore quando apre l'uovo e
grazie a una piccola sorpresa impara a sognare...
oppure quando un adulto montandola e
rimontandola si ricorda di saperlo ancora fare..."
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