La storia di primavera (La bimba del domani)
C'era una volta un regno ai confini del mondo dove la vita scorreva
tranquilla e placida grazie a re Autunno un sovrano mite e buono che
vestiva sempre con un lungo mantello color rossastro e un morbido
cappello giallo che gli copriva parte del volto... era un re forse un
po' troppo nostalgico che viveva in attesa del tramonto e di quel
vento tiepido che ogni qual volta arrivava
portava i silenzi mancanti di un ricordo.
ma questo è un altro racconto... suo figlio, il principe inverno, in
vece era l'opposto... rigido, scontroso, a
mava il freddo, la pioggia battente, il ghiaccio e il gelo.
odiava tutto ciò che era colorato... lui voleva un mondo in bianco e
nero... e aspettava impazientemente il giorno in cui si sarebbe seduto
sul trono per portare a compimento questo suo piano... e putroppo non
aspettò molto... il re infatti era vecchio e verso la fine di un
dicembre particolarmente spento quando anche l'ultima
foglia cadde dagli alberi Autunno chiuse per sempre gli occhi...
E fu così che scese la notte a
coprire le impronte di tutti i tramonti .
una notte lunga, una notte che sembrava eterna,
una notte senza titoli di coda perché Inverno appena prese il potere
come prima cosa mandò in esilio il sole e rinchiuse la luna in un
angolo del cielo in modo che non se ne potesse più andare ...poi vietò
tutti i colori e odiando anche ogni forma di calore mise al bando la
cosa che più scaldava le persone... l'amore... quindi basta baci, bast
a carezze, basta brividi sotto pelle basta sospiri e
tenerezze... L'affetto divenne proibito... ma quel mondo andava pur
popolato e per fare questo il re sceglieva a caso tra uomini e donne,
si divertiva a fare un assurdo gioco delle coppie come se
ogni bimbo nato dovesse essere figlio unicamente della sorte...
e se invece era frutto di un sentimento?.
questo si chiedeva Cleo mentre si accarezzava dolcemente il grembo...
la risposta la sapeva già... ma pensava ad altro.
pensava a quando aveva visto per la prima volta marco.
era ai bordi di un campo fermo a fissare un punto
in alto, e guardava a destra e a manca sbuffando.
sembrava un matto.
all'improvviso si girò come se si sentisse spiato, la vide e disse.
"beh... vuoi stare lì ferma o vuoi darmi una mano a ritrovare i
nostri sognì che si son persi da qualche parte nel cielo?"...
lei si avvicinò piano e appoggiò dolcemente sulle sue labbra un
sospiro... lui lo prese e da allora quello divenne il suo
respiro... passarono mesi a cercarli e a cercarsi, a
confondersi tra la gente per poi sfiorarsi,
ad aspettarsi per poi baciarsi con gli sguardi, a immaginarsi,
a conservare gelosamente attimi di gioia che servivano poi per
asciugare i pianti... a
crederci e credersi più forti di chi non li voleva innamorati ...e quel
sogno alla fine lo travarono... aveva il suono di un piccolo battito che
cominciava a farsi sentire,
un toc toc fatto alle porte della vita in attesa di entrare...
e mentre cleo era ancora assorta nei suoi pensieri Marco ascoltava da
una posizione previlegiata il rumore che fa la felicità quando sta
per arrivare... finchè... è una bimba disse sottovoce... è
una bimba ripetè con tutto il fiato che aveva dentro.
cleo si destò dai suoi silenzi e con un tono tra lo
stupito e il divertito gli chiese da cosa l'avesse capito.
ma lui ormai era in un altro posto, oltre le nuvole, oltre tutto...
del resto non puoi fermare l'entusiasmo di un futuro papà quando
comincia a immaginarsi la figlia che
verrà... ...e continuò così a parlare...
lei sarà la prima vera storia di un
mondo che ritroverà la voglia di sognare.
la prima vera goccia di libertà che riuscirà a dissetare chi non si
sa accontentare... la prima vera sensazione che qualcosa possa
finalmente cambiare... la prima vera emozione nata da un amore
e libera di amare... lei sarà primavera lei avrà questo nome.
disse Marco con una tale convinzione che quelle parole divennero per
cleo un fuoco che cominciò a bruciare tutte le sue paure... con lui al
suo fianco avrebbe superato ogni sfida... ora ne era
sicura... si abbracciarono e i loro corpi si bagnarono.
erano le lacrime di una luna che quella notte brillò come non aveva
mai fatto prima... mentre il sole da
lontano fece arrivare un raggio come a dire...
ci sono anch'io se avete bisogno... La bimba nacque in
un giorno insolitamente caldo verso la fine di marzo.
e fu la prima vera scintilla di un domani diverso..."
tranquilla e placida grazie a re Autunno un sovrano mite e buono che
vestiva sempre con un lungo mantello color rossastro e un morbido
cappello giallo che gli copriva parte del volto... era un re forse un
po' troppo nostalgico che viveva in attesa del tramonto e di quel
vento tiepido che ogni qual volta arrivava
portava i silenzi mancanti di un ricordo.
ma questo è un altro racconto... suo figlio, il principe inverno, in
vece era l'opposto... rigido, scontroso, a
mava il freddo, la pioggia battente, il ghiaccio e il gelo.
odiava tutto ciò che era colorato... lui voleva un mondo in bianco e
nero... e aspettava impazientemente il giorno in cui si sarebbe seduto
sul trono per portare a compimento questo suo piano... e putroppo non
aspettò molto... il re infatti era vecchio e verso la fine di un
dicembre particolarmente spento quando anche l'ultima
foglia cadde dagli alberi Autunno chiuse per sempre gli occhi...
E fu così che scese la notte a
coprire le impronte di tutti i tramonti .
una notte lunga, una notte che sembrava eterna,
una notte senza titoli di coda perché Inverno appena prese il potere
come prima cosa mandò in esilio il sole e rinchiuse la luna in un
angolo del cielo in modo che non se ne potesse più andare ...poi vietò
tutti i colori e odiando anche ogni forma di calore mise al bando la
cosa che più scaldava le persone... l'amore... quindi basta baci, bast
a carezze, basta brividi sotto pelle basta sospiri e
tenerezze... L'affetto divenne proibito... ma quel mondo andava pur
popolato e per fare questo il re sceglieva a caso tra uomini e donne,
si divertiva a fare un assurdo gioco delle coppie come se
ogni bimbo nato dovesse essere figlio unicamente della sorte...
e se invece era frutto di un sentimento?.
questo si chiedeva Cleo mentre si accarezzava dolcemente il grembo...
la risposta la sapeva già... ma pensava ad altro.
pensava a quando aveva visto per la prima volta marco.
era ai bordi di un campo fermo a fissare un punto
in alto, e guardava a destra e a manca sbuffando.
sembrava un matto.
all'improvviso si girò come se si sentisse spiato, la vide e disse.
"beh... vuoi stare lì ferma o vuoi darmi una mano a ritrovare i
nostri sognì che si son persi da qualche parte nel cielo?"...
lei si avvicinò piano e appoggiò dolcemente sulle sue labbra un
sospiro... lui lo prese e da allora quello divenne il suo
respiro... passarono mesi a cercarli e a cercarsi, a
confondersi tra la gente per poi sfiorarsi,
ad aspettarsi per poi baciarsi con gli sguardi, a immaginarsi,
a conservare gelosamente attimi di gioia che servivano poi per
asciugare i pianti... a
crederci e credersi più forti di chi non li voleva innamorati ...e quel
sogno alla fine lo travarono... aveva il suono di un piccolo battito che
cominciava a farsi sentire,
un toc toc fatto alle porte della vita in attesa di entrare...
e mentre cleo era ancora assorta nei suoi pensieri Marco ascoltava da
una posizione previlegiata il rumore che fa la felicità quando sta
per arrivare... finchè... è una bimba disse sottovoce... è
una bimba ripetè con tutto il fiato che aveva dentro.
cleo si destò dai suoi silenzi e con un tono tra lo
stupito e il divertito gli chiese da cosa l'avesse capito.
ma lui ormai era in un altro posto, oltre le nuvole, oltre tutto...
del resto non puoi fermare l'entusiasmo di un futuro papà quando
comincia a immaginarsi la figlia che
verrà... ...e continuò così a parlare...
lei sarà la prima vera storia di un
mondo che ritroverà la voglia di sognare.
la prima vera goccia di libertà che riuscirà a dissetare chi non si
sa accontentare... la prima vera sensazione che qualcosa possa
finalmente cambiare... la prima vera emozione nata da un amore
e libera di amare... lei sarà primavera lei avrà questo nome.
disse Marco con una tale convinzione che quelle parole divennero per
cleo un fuoco che cominciò a bruciare tutte le sue paure... con lui al
suo fianco avrebbe superato ogni sfida... ora ne era
sicura... si abbracciarono e i loro corpi si bagnarono.
erano le lacrime di una luna che quella notte brillò come non aveva
mai fatto prima... mentre il sole da
lontano fece arrivare un raggio come a dire...
ci sono anch'io se avete bisogno... La bimba nacque in
un giorno insolitamente caldo verso la fine di marzo.
e fu la prima vera scintilla di un domani diverso..."
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